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webinar gratuito a cura di Marco STRADA DO PT e Dr Ruggero CATTANEO

webinar gratuito a cura di Marco STRADA DO PT e Dr Ruggero CATTANEO

L’Osteopatia ha basato alcune manovre semeiotiche e tecniche di trattamento sulla percezione palpatoria del movimento spontaneo ritmico delle ossa del cranio, tale movimento definito Cranial Rhytmic Impulse (CRI) è stato variamente classificato clinicamente in funzione del numero delle oscillazioni  percepite e comprese nell’ordine di frequenza da 6 a 14 cicli al minuto.
La spiegazione dell’origine di tale oscillazione è classicamente basata su due punti: la presenza di una motilità ritmica intrinseca dei tessuti intracranici e la presenza di mobilità tra le articolazioni delle ossa craniche, cioè le suture.
La presenza di motilità intrinseca e mobilità ha permesso di costruire una semeiotica basata sulla qualità del movimento e sulla sua distribuzione a livello cranico e del resto del corpo.
Per l’Osteopatia Tradizionale Biodinamica l’attività della respirazione primaria si manifesta attraverso frequenze più lente di quelle precedentemente indicate e dell’ordine di 0,25-2 cicli per minuto.
L’importanza concettuale (patogenesi della disfunzione) e pratica (diagnosi e terapia) che per l’Osteopatia hanno le oscillazioni ritmiche del cranio (Cranial Rhythmic Impulse) o del corpo nel suo insieme (Meccanismo Respiratorio Primario) ha un basso impatto anche tra gli osteopati a causa della mancanza di correlazione tra quanto “percepito” e quanto è possibile dimostrare oggettivamente delle oscillazioni dei vari ritmi fisiologici con la palpazione stessa.
L’unico tentativo per misurare l’ampiezza delle oscillazioni del cranio risale alla Dr.ssa Viola Frymann negli anni 60. Questi pionieristici lavori non hanno correlato i dati strumentali con la contemporanea palpazione osteopatica lasciando, quindi, irrisolto il dubbio se quanto osservato strumentalmente fosse la stessa cosa di quanto percepito palpatoriamente. Tali esperimenti non sono più stati replicati.
Allo stato attuale, non esistono lavori che hanno correlato direttamente la misurazione delle oscillazione a livello del cranio, la percezione osteopatica delle oscillazioni corporee con la misurazione di più ritmi fisiologici. Gli unici tentativi riguardano la correlazione tra la palpazione cranica e il ritmo dell’onda TMH, ma anche tali lavori non hanno correlato direttamente la percezione osteopatica con il “movimento cranico”.
Allo stato attuale, quindi, qualsiasi discussione e presa di posizione clinica o concettuale sul movimento cranico e le percezioni osteopatiche è fortemente speculativa non avendo alcun supporto di correlazione oggettiva.
Discuteremo in questo incontro del lavoro fatto in questi anni volto a misurare con indagine strumentale vari parametri fisiologici, tra cui la eventuale variazione ritmica della dimensione del cranio, con la contemporanea percezione palpatoria osteopatica. Tale tecnica d’indagine ha permesso di caratterizzare diverse modalità di percezione in genere agganciate a differenti parametri fisiologici.
Il nostro interesse ed ambito di ricerca era ed è rivolto verso la percezione osteopatica di tempi e ritmi molto lenti, all’interno della cosiddetta VLF (Very Low Frequency).
In ordine a questo interesse durante l’incontro si cercherà di fornire un quadro dei dati strumentali, della loro interpretazione secondo gli schemi concettuali dell’Osteopatia Tradizionale Biodinamica e della loro relazione con le diverse modalità di percezione palpatoria.

WEBINAR riservato a professionisti del settore sanitario, osteopati e studenti 

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